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diario

12 ottobre 1851

By turchia

12 Ottobre 1851

Che clima!
Siamo in pieno estate; e le notti sono così miti,  e le mattine così senza rugiada  che pare un sogno.
Eugenio ordina che si pulisca la casa, e parte per Safran Bolo lasciandoci soli. Si fa le mostre di pulire la casa; ma non si fa niente.

Andiamo al fiume a far bucato; accomodiamo le cose nostre, facciamo da mangiare,e mangiamo, poi venuta l’ora tarda andiamo a fare un giro. Rimasta un poco indietro con C. egli mi fa una dichiarazione.
Dio mio! Che ridicolaggini! Se mi fossi figurata una cosa simile non lo avrei condotto meco.
Ma chi potea pensare che un’ uomo si riservato, e si giudizioso desse in tali pazzie? Basta, l’ho pregato di non parlarmene altrimenti, e farò attenzione a non fornirgli l’opportunità di disobbedirmi.

Tornati a casa, ceniamo e ci corichiamo sotto la tenda.

 

Note:

C = Campana?

29-30 Settembre 1851

By Approfondimenti, news, turchia

29 Settembre [1851]

Partiti da Stamboul[1] il 29 Settembre a mezzodì. Andati in cocchio sino a Kadikoi[2] al di là di Scutari[3]: Ivi trovato Eugenio coi cavalli di posta.

Il mio cavallo e quello di Maria erano con noi. Lo sbarco della nostra roba,e il carico della stessa sui cavalli, l’insellarli,il brigliarli che ci tenne più d’un’ora. Finalmente quando Dio volle voltammo la testa dei nostri cavalli verso Levante e fecimo il primo passo alla volta del Deserto.

Io mi sentiva una letizia in cuore come non la provai da anni. Prevedevo molte seccature che mi aspettano, ma non era pensiero  che bastasse a temperare la mia gioia. Nasca quel che sa nascere, dicevo fra me, sarò in Asia.

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