1 aprile 1852

1 Aprile [1852]

Notte felice, ma troppo breve- Ieri a sera nel giungere a Bedrum passando sotto ad un viale di gelsi M.is Parker urtò con la testa contro i rami,e fu gettata da cavallo. Si fece un pò male all’occhio ed  alla fronte, ma nulla di conseguenza. Partiamo verso le 8 a.m.,e seguendo una guida che deve condurci sino a Bejruth caminiamo (sic) per più di tre ore nella direzione Sud, senza troppo scostarci dal mare- Ogni ora, o ogni due ore si trova un Kan, o Caffé-Prima del mezzodì giungiamo sotto le mura di Bibhes detta oggi Gibel (1),  antica città dei crociati. Ci fermiamo in un cimitero o prateria per dar erba ai cavalli- Riposo di due ore. Mi propongono di barattare la mia giumenta contro un’altra del Libano,ma non mi risolvo- Ripartiamo. Il tempo minaccia, e piove.Ci fermiamo in uno di quei caffé- Nadj Mustafa è andato innanzi;poi vanno ancora Podos ed Augusto- Annotta che stiamo girando il golfo,dal lato opposto del quale stà Giumi,il nostro Konak- Piove a dirotto – Mettiamo i cavalli a galoppo nella arena del mare,sotto la pioggia,e il vento,fra il ruggito dell’onda arriviamo a Giumi- Ecco un lume,due lumi,tutta la nera montagna sembra cosparsa di lucciole.- Eccoci in porto- Ma dov’é Nadj Mustafa? Dove gli altri? Si interrogano gli abitanti- Tutti rispondono che non videro né forestieri,né Gavas.- Mentre alcuni dei nostri continuano a girar pel paese,io mi diriggo con mia figlia,il Dragomanno,ed Alepson dalla Autorità costituita che mi dicono essere un Pachà a cui debbe essersi volto Nadj Mustafà onde procurarci un Konak,ed egli saprà qualche cosa-Il Pachà non sa niente, non ha veduto Nadj Mustafà. Mi offre una casa sino a che si trovi questo mio Gavas – Vado per scendere in questa casa,ma è piena di soldati,e d’immondizie- Risolviamo di fermarci in un Khan,e ne andiamo in cerca- Strada facendo ecco una voce che ci chiama- è Nadj Mustafà- I Katergi,i servi,l’altra metàdella comitiva,tutti sono radunati nel Konak che scelse Nadj Mustafà- Gran gioia- Il Konak non è sulla riva del mare; bensì sul monte. Si compone di una sola camera ma grande- La dividiamo mediante una corda e dei mantelli posti sopra di essa a cavalcione- Da una parte stiamo noi tre femmine; dall’altra gli uomini più la famiglia di casa; una 20na di persone- Pulci, pulci, e ripulci-

Note:

(1) Byblos, oggi Jbeil

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