19 [febbraio 1852] Giovedì
Notte discreta.Alla mattina neve e vento; più tardi cessa la neve, e s’acqueta il vento. Partiamo- Dopo due ore e mezzo di strada in mezzo a monti sassosi, arriviamo al fiume Nalisso che passiamo sopra a un antico ponte di pietra ad un arco solo- Sembra opera Europea. Pochi passi dopo il ponte troviamo un vecchio Khan abbandonato, nel quale ci fermiamo a far colazione.- Ivi troviamo un viaggiatore di Cesarea presso cui i Zappetiers s’informano della strada e dei suoi pericoli- Temono dei ladri che si nascondono, dicono in questo stesso Khan , ma il viaggiatore li conforta.- Altre due ore di viaggio e giungiamo al Konak Suk Son- Povero sito, ma casa di pietra, e materazzi puliti- Non si trova orzo pei cavalli- Gli abitanti ci ricevono a stento- Il paese non è più così monotono- Caminiamo (sic) fra monti di formazione vulcanica, in mezzo ad un oceano di sassi, e rocce, che sembrano sollevati da una forza sotteranea- La scena cangia ad ogni istante per le molte qualità dei monti, che variano ad ogni passo, di aspetto- Si vedono anche a comparire alcune pianterelle; che gli abitanti circondano di sassi affine di preservarle dagli animali- Uno dei Zappetier mi fece osservare una fortificazione in rovina che domina il ponte sul Nalisso, e mi disse essere stata costruita da un Paschà di Cesarea per guardare quel passo.