3 Aprile [ 1852]
Notte ottima- Altro giro nel Bazar- Cerco invano delle scarpe per Maria; trovo invece un cappello- Il Dragomanno del Console Sardo ci trova i Katergi ma non si possono ridurre alla obbedienza prima delle due- Ci vuole un cavallo per Nadj Mustafà ed uno per Alepson- Altre difficoltà- Più di due ore stiamo in piedi aspettando- Alla fine quando Dio vuole partiamo- Ho preso 6000 piastre da Bertraad corrispondente di Bossi- I Katergi sono fermati alla porta della Città; per cui si trovano subito dietro di noi- Antinori e Pietro ci seguiranno un’ora o due più tardi- Il Sig. Peterlino dice, che il cavallo di Antinori è guarito ma ch’é un cavallo incapace di sopportare fatiche; e ciò pel modo con cui pone giù i piedi davanti- Dopo cinque ore di strada, ad un’ora di notte giungiamo a Nerb Jona Khan. Quivi dicesi che Jona fosse rivomitato dalla balena.- Nadj Mustafà ha fatto vuotare una camera a noi destinata- Si cena, si va a vedere le cavalle dei Principi del Libano (figli e figlie dell’Emir Benhir). Si cerca di ingannare il tempo sino all’arrivo dei Katergi- Ma i Katergj non si vedono- Alepson dice averli sentiti a protestare che non ci seguirebbero- La gente del Khan mi diede un materazzetto, ma sì pieno di pulci ch’éimpossibile il riposarsi- Si spediscono i due Gavas sulla strada di Beyruth con ordine di ricondurci i Katergj vivi o morti. Partono- Un’ora dopo si sentono dei cavalli e delle voci- è Antinori con Pietro- Si sono scontrati coi Katergi che dormivano tranquillamente sulla strada dopo di avere scaricato le loro mule etc.- Dicevano che di notte essi non camminavano- Aiutati da un Gavas che ivi si trovava per caso-Antinori e Pietro adoperarono si bene la frusta e il bastone,che le mule furono ricaricate, e la carovana si mise di nuovo in moto.- Arriveranno fra poco- Arrivano di fatto, ma è l’una dopo mezza notte- Si fanno i letti, e ci corichiamo; ma il sonno è impossibile- Le pulci sono a migliaia.