3 Ottobre [1851]
Il banchiere di Issmitt avendo mandato più volte a invitarci, vado con la giovane padrona di casa a fargli visita . Ci trovo un Prete Greco che parla Italiano. Si maravigliano assai della mia risoluzione. La moglie che ci serve rinfreschi è assai bellina, ma sembra stanca e melanconica, come quasi tutte le donne cristiane di questi paesi. Il banchiere è brutto come un’ orco, vecchio, sudicio, e si direbbe istupidito dal bere acquavite.-A mezzo giorno partiamo- Abbiamo comprato due altri cavalli,per cui ne abbiamo quattro- Gli altri sei son di corriere- Viaggiamo quattro ore, e ci fermiamo a un Derven[1], due ore indietro di Sabanja- Ci fermiamo ch’é giorno chiaro,facciamo le nostre faccende con molto buon umore, ceniamo, si canta, si ride, si gioca e si balla ,poi ci ritiriamo ai nostri rispettivi materazzi. Abbiamo un Zapetier, che ci fa la guardia. Io però non dormo per quelle maledette pulci.
[1] Un passo di montagna.