23 gennaio 1852

23 [ gennaio 1852]

Partiti alle dieci ant.mer. Bellissimo tempo. Sole ardente, e neve altissima- II fiato dei cavalli si gela sui loro mustacchi, e noi bruciamo. Dopo quattro ore di viaggio ci fermiamo al villaggio di Tomgialen(1)  ove facciamo una parca colazione- Si alza un vento freddo, ma presto passa- Ci rimettiamo per via- Si sale un’alta montagna coperta da magnifici boschi, ma sepolta nella neve  – I cavalli vi sfondano sino al ginocchio- Poco a poco peggiora la strada, cresce il freddo, la salita diviene più ripida, i cavalli stentano a reggersi- I cani ci credono persi ed urlano disperatamente . Io mi sento venir meno. Mi avviluppo nel Machlali(2) , mi metto la testa fra le ginocchia, e mi abbandono al mio cavallo che lotta eroicamente contro gli ostacoli- Momento terribile! Il cavallo di Campana si scosta dal sentiero, sfonda e cade- Campana riman sotto; ma il Seis ed Antonini lo aiutano a cavarsi. è tutto intirizzito dal freddo e soffre alle mani dolori intollerabili. Una mia mano si prende dal gelo- Chiamo aiuto perché me la strofinino con la neve, ma nessuno mi può accostare.- Mi dò dei gran colpi colla mano sul ginocchio ed in qualche minuto rinviene. Troviamo dei vitelli, degli asini che ci barrano la strada, e ciò nel più cattivo momento- Infine con l’aiuto di Dio giungiamo alla cima. Il Gaval mi mostra col dito a poca distanza sul pendio del monte una capanna dalla quale esce del fumo- Noi ci  ripareremo in quella- Troviamo buon fuoco e ci sembra rinascere- Giunge Campana fuor di sé pel dolore alle mani, ma in capo a pochi momenti si acqueta- Si riparte, e in poco più d’un ora si giunge al villaggio chiamato Scealen- Casa pulita, buon fuoco, ristoro.- Oggi oltre i villaggi già  indicati abbiamo passato Turktachi; e Agha Kem. Gazzell diede la caccia ad una lepre e Kara Konch la prese e ce la porto’- Tiimdik cadde dall’alto di un ponte; e rimase tramortito, ma presto si riebbe ; e non si fece alcun male.-

Note:

(1) “Tomgialen” è quasi certamente un han (caravanserraglio) di sosta.

(2) machlah, Mantello lungo in pelo di cammelle che ricopre tutto il corpo,

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