19 [ marzo 1852] Venerdì
Notte discreta- Visita alla prima moglie di Mustuk Bey, dalla quale vengono le altre tre- Una di esse è malata. Il cavallo di Antinori zoppica, ma gli dicono che caminando gli passerà, e così partiamo- Voltata la punta sulla quale sta il Khan di Bajas scorgiamo Alessandretta sulla riva del mare, ed alcune vele che stanno per entrare in quel porto- Il paese è bello, e rassomiglia a quello che traversammo la sera innanzi- Poco a poco però le nubi si abbassano sopra i monti che coprono, il mare verdeggia ed annerisce , il cielo s’imbruna, il vento si leva e la pioggia cade con furia- Siamo zuppi- Quando è cessata la pioggia e cominciamo ad asciugarci, giungiamo presso ad una capanna di doganieri nella quale Nadj Mustafà avrà fatto accendere del fuoco nella previsione di quanto difatti ci accadde- Scendiamo da cavallo, ed appena siamo entratri nella capanna che la pioggia cade a torrenti- Due ore di fermata- Appena cede il cattivo tempo che ripartiamo- Due ora ancora di viaggio varcando in linea quasi retta i colli che formano la sponda del mare; poi scendiamo sulla spiaggia, ed arriviamo alla città composta di sei case e di 96 capanne- Le case sono i consolati, e la quarantena, e la caserma.- Le capanne sono pei cittadini- Scendiamo dal Viceconsole
Sardo, che ci riceve freddamente- Nel sentire però il mio nome, si apre la sua fisionomia, e mi offre i suoi servizi, la sua casa etc.- Il Viceconsole, o suo facente funzione intanto Sig. Satr. mi ha fatto preparare la casa ora disabitata del Consolato.- Mi rallegro al solo pensiero di pernottare in una casa Inglese e mi affretto di arrecarmi alla mia nuova abitazione.- Il cavallo di Antinori ha peggiorato, né si può pensare a proseguire oggi il nostro viaggio- La casa Inglese è una spelonca, una rovina, peggio che una stalla- Porta e finestre rotte, mura scrostate, pavimento scomposto, e coperto di una patina di vecchia polvere convertita in mastice- Sedie, e sofà bucati e stracciati e sudici oltre ogni dire. Mando Nadj Mustafà da qualche Turco pregandolo che mi dia qualche materazzo, i miei essendo zuppi dalla pioggia- Torna Nadj con alcuni bei materazzi e coperte- Nella stanza ove stanno gli uomini c’é un puzzo di cimici che ammorba- Qui vi sono alcuni Francesi mandati dal loro governo a Monysan per istabilirvi un Naras- V’é con essi un veterinario che preghiamo di visitare il cavallo di Antinori- Dice che non sarà niente;ma non può viaggiare domani- Bisogna dunque aspettare un giorno.