(posizione approssimativa. A tre ore da Latakia)
26 [ marzo 1852]
Notte discreta, ma terminata bruscamente alle 5 a.m. perché si tratta di riparare la perdita del tempo e di arrivare oggi a Latakia- Io son persuasa che non si puo’, ma Alepson sostiene che si. Partiamo verso le 7 quasi nel tempo stesso che i soldati, ma li lasciamo indietro.- Il tempo minaccia, e presto scoppia- Piove dirottamente- Dopo 4 ore di viaggio scorgiamo a mano diritta alcune case, che ci si dicono per tenere a Felluk- Ma si fa tardi, abbiamo fame, i cavalli sono stanchi, andiamo a cercare fortuna da Fellah e Ansciri. Abbiamo caminato sin qui su pei monti, e giù nelle valli- Volgiamo a diritta e scendiamo per un ripidissimo sentiero in fondo ad un vallone, dopo di che risaliamo su del monte dirimpetto e giungiamo a Kissadj Kuy(1)- Le donne e i ragazzi, e anche alcuni uomini si eran fuggiti nella montagna con le loro robe, quando ci videro da lungi a comparire pigliandoci per l’avanguardia dei soldati- I rimasti richiamano i fuggiaschi, e vediamo una bella e pulita, sebbene poco numerosa popolazione.- Ci asciughiamo un pochino, beviamo del latte e delle uova; poi quando il tempo sembra rimesso rimontiamo in sella – Sempre monti, e pessime strade, ma belli alberi, belle praterie, e bel paese. Caminiamo (sic) nel letto di un grandissimo torrente che passiamo tre volte- Informatici della distanza che tuttora ci separa da Lattakia riconosciamo impossibile di giungervi, e ci decidiamo a passare la notte ad un villaggio distante 3 ore dalla Città- Entriamo finalmente in un vasto piano, ma si fangoso che si cammina peggio ancora che sulle rocce- A capo al piano s’innalza una piccola catena di monti- Li saliamo , e ci si promette Sonlaih sull’opposto pendio- Il Seis Egiziano dice di conoscer quel luogo e ci guida su per un colle giù in un vallone, e su di nuovo, e giù ancora e il villaggio non si vede. Arriviamo sulla cresta dell’ultimo colle- Abbiamo in faccia una vasta pianura terminata dal mare- Due piccoli villaggi appaiono a molta distanza nella pianura, ma Sonlaih dovrebb’ essere vicino- – Ecco alcune tende di Turcomanni- C’informiamo e sentiamo di essere allontanati più d’un’ora dal Konak – Prendiamo per guida uno di essi Turcomanni, e giungiamo a notte a Sonlaih. Hadj Mustafà non vi si trova. Il Katergi neppure- Ci accomodiamo alla meglio, ma male assai
(1) Kissadj Kuy deriva da Kısacıköy. Kısacık significa “molto corto” o “molto breve”. Köy significa “villaggio”.