28 [ marzo 1852]
Notte discreta, sebbene con pulci.- Stiamo per partire, ma il danaro no
n si vede.- Il Console dorme fino alle 8- Mando in giro il suo Dragomanno, ma essendo Domenica tutti i negozianti del paese sono in chiesa- Frattanto viene il Vescovo a farmi visita. Vengono pure i principali negozianti del paese- Ho dimenticato di dire che ieri fummo a vedere due archi di trionfo Romani, l’uno attribuito a Vespasiano, l’altro a Caracalla- Ho incontrato una donna Beduina colle labbra tinte in blu, e la faccia scoperta. Fisionomia geniale- Verso il mezzo dì torna il Dragomanno col danaro- Dovrà essere rimborsato a Beyruth in lire sterline, perché in quella città le lire sono a due piastre di più che a Lattakia. Il Console aveva scritto a Schemsin Sultan capo dei contadini rivoltati a motivo della costrizione per indurli a sottomettersi- Ora ne riceve per risposta che seguiranno sempre i suoi consigli, e faranno quanto vuole- Soggiunge che gli impiegati del Governo hanno fatto sbagli mostruosi nell’iscrivere i coscritti; mettendo p.e. un vecchio di sessant’anni in luogo di un giovane di 20, e chiede che tali errori siano rettificati- Il buon Console giubila, ed ha ragione- Partiamo finalmente, e andiamo a Gimbelletta ove trovasi il fratello del Console Inglese, il Console di Prussia, marito di quella giovinetta di 12 anni che vidi a Lattakia- Il Console di Prussia ci ha preparato quattro stanze nella Moschea. Ma Dio mio! In una di queste, il pavimento era coperto d’immondizie e di sterco. Le altre erano state spazzate in quel punto- Impossibile di abitarvi- Mettiamo i nostri materazzi in una specie di vestibulo aperto, i Sig.ri si adagiano sul terrazzo e vien la notte-