30 marzo 1852

30 [ marzo 1852]

Notte buona, ma breve- Mi alzo col Sole- Il cavallo di Maria zoppica- Le faccio montar Kur , e io monto la cavalla- Il Dragomanno si ferma a Tortosa in cerca di una montura- Prima fermata in una prateria cosparsa di cespugli- Passiamo vicino ad un accampamento di Arabi- Chiediamo del latte, ma non ce ne danno- Sembra un purgatorio- Seconda fermata in riva ad un fiumicello ombreggiato da leandri- Nadj Mustafà ci raggiunge, e ci annunzia che il Dragomanno viaggia coi Katergi sopra di un asinello per difetto di più nobile corsiero.- Terza fermata  in riva ad un’altro fiume- Si scopre Tripoli, ma è  lontano assai.- Dicono quattro ore- Maria monta il cavallo d’Antonini, Antonini la cavalla , ed io Kur- Mettiamo i nostri cavalli al Macthran e caminiamo (sic) forte per più di tre ore- Debbon essere fra le 8 e le 9 quando entriamo a Tripoli- Andiamo in cerca del D.re Giusti, ma è a Bejruth- Ci dirizziamo dal Console Inglese ed Austriaco cognato di quello di Lattakia , pel quale abbiamo una lettera- Il Console sta un pezzo in forse se riceverci o no, ed intanto noi stiamo nella strada mezzo morti di stanchezza- Si decide finalmente ad ospitar me e mia figlia- Nell’entrare nella sua casa,li dico il fatto suo, ed egli si scusa- La moglie bella quanto gentile fa ogni sforzo onde coprire la ruvidezza del marito- Giunge il fratello del Console, uomo meglio educato- Gli uomini vanno in cerca di altro ricovero in un convento,ma i frati non vogliono neppure aprire la loro porta- Conviene che il Console conceda anche ad essi la forzata ospitalità- La Sig.ra ci prepara da cena, e da dormire- Ne ‘ i Katergi, né il Dragomanno non si vedono. Bel letto, bellissima coperta- Mi corico sfinita, e così pure Maria.

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