31 marzo 1852

31 [ marzo 1852]

Notte  buona a dispetto delle cimici che abitano questi bei materazzi- Andiamo nel Bazar- Bei lavori di seterie- Un odore di fiori di aranci, e di limoni ascende da tutti i giardini della Città- La Città è ben fabbricata- Il cavallo di Maria sta bene.- Son le 12 quando giunge il Katergi e il Dragomanno- Il cavallo di Nadj Mustafà si è rovinato col portare ieri la sella di quest’ultimo- Prendiamo altri Katergi ed un cavallo di più per Nadj Mustafà- Alle 2,30 partiamo per Bedrum- Giovanni cammina innanzi, e dice che sapendo la lingua troverà la strada- Annotta- Entriamo in una gola. Passiamo un piccolo torrente, e subito dopo Giovanni vuol ripassarlo- Io mi oppongo, ma mi osservano che da quella parte non c’é strada; e mi sottometto- Appena ripassato il torrente ci troviamo sulle rocce senza traccia di strada- Giovanni afferma doversi caminare nel letto del torrente- Egli è ben chiaro che quella non è la strada da Tripoli a Bejruth ma è impossibile tornare indietro- Andiamo innanzi, saliamo, scendiamo, siamo assolutamente smarriti- Caminiamo (sic) tutti  a piedi  – Erriamo a caso per più di un’ora – Finalmente si scopre un sentiero nelle rocce. Lo seguiamo su pel monte, e giunti sulla cima troviamo un villaggio- Picchiamo ad una casa, e gli abitanti gridano come se li assalissimo. Vien fuori un uomo e ci dice che Bedrum è un ora distante- Lo invitiamo a fornirci di guida. Nuove strida. Le donne e i fanciulli singhiozzano- Pigliamo l’uomo in mezzo e gli dichiariamo che deve andare innanzi. Fa mostra di non poter caminare, e lo mettiamo su di un cavallo- La strada è così cattiva e così tortuosa che soli non ce la saressimo per certo cavata. Caminiamo (sic) vicino a due ore e giungiamo a Bedrum(1). Troviamo Nadj Mustafà , i  Katergi, ed una bellissima stanza.

Note:

Batroun. 55km a nord di Beyrout

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