La vita della principessa non era solo incentrata su beneficienze, filantropia, sovvenzioni ad insurrezioni, testi religiosi…
Riporto qui un estratto “leggero” , di eventi quotidiani con sfondo anche divertente.
Da “Ricordi nell’esilio”
“Debbo divi amica mia ( Caroline Jaubert, ndr) (…), tutto ad un tratto tornai addietro di qualche anno, a quella giornata in cui immaginammo, voi ed io, di imparare al mattino Les Précieuses ridicules (1), e di recitare la commedia la sera medesima. Avvenne in campagna, alla Jonchère, presso St German, ve ne ricordate? Quel giorno (non so perché), ritenevamo di essere al riparo dai visitatori.. Abbiamo messo assieme dei costumi inverosimili; il povero conte d’Ar ., morto poi così tristemente, era Mascarille improvvisato. Non aveva trovato altro modo di farsi un davantino che con una calza di seta; quanto al rosso, non volle rinunciarvi: cercato inutilmente sulle nostre tolette, si era deciso a schiacciarsi sulle gote un tubetto di polvere dentifricia. Con quali risate l’accogliemmo!; e la mia giovane milanese Eleuteria che, come dicevate ironicamente, aveva la fisionomia dolce e gaia dell’imperatore Nerone, la vedeste entrare, tinta di nero, per interpretare l’importante personaggio d’Almanzor di cui non seppe mai ritenere la parte, per quanto fosse di due righe.







