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Diario di viaggio

By evidenza, In Prima Pagina
Diario di viaggio – Dal 29 settembre 1851 all’8 maggio 1852.

Cristina scrisse un diario durante il suo soggiorno turco. Si può dividere in due parti. Nella prima parte c’è un diario di un viaggio da Costantinopoli al suo nuovo possedimento di Ciaq Maq Oglù. Nella seconda parte c’è il racconto del viaggio fino a Gerusalemme.

Nella sua ultima lettera a Tommaseo scisse che pensava di pubblicarlo, ma purtroppo morì prima di riuscirci.

Nei suoi documenti passati alla figlia e in seguito ai suoi discendenti è presente un testo scritto a mano, non di pugno della principessa. Presso altri discendenti ho trovato un altra copia dattiloscritta. Forse qualcuno voleva attuare i voleri di Cristina ma non lo fece mai.

Qui troverete la trascrizione della copia scritta a mano. A poco a poco lo pubblicherò tutto. Abbiate pazienza.

Sandro Fortunati

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Intelligenza artificiale

By evidenza, La galleria, news

Non potevo esimermi dal “giocare” con la potenza dell’intelligenza artificiale.
Certamente non possiamo fare un salto nel tempo e vedere il vero viso di Cristina ma possiamo però cercare di approssimarlo al meglio, a partire dai suoi ritratti.
Ecco qui sotto un esempio fatto al fianco degli originali del Lehmann , di Hayez e di Chiappori.

Lascio a voi il giudizio..

 

Anadolu’da Bir Devrimci Prenses – Di Zeynep Oral / Biografia in lingua turca

By biografie, evidenza, news

La principessa Cristina Trivulzio Belgiojoso è una donna che lottò per la libertà della donna, l’unità, l’integrità e l’indipendenza del Paese nell’Italia del 1800, indipendentemente dalla sua identità “nobile” e dal suo ordine patriarcale. Trascorre la sua vita in esilio e lotta per il bene dei suoi ideali, che chiama “la mia ragione di vita”, ma non si arrende mai. Sostiene i suoi compagni fino all’ultimo centesimo, pubblica articoli e distribuisce volantini. L’Anatolia accoglie la principessa Cristina, rifugiatasi nell’impero ottomano negli anni in cui l’oppressione nel suo paese raggiungeva l’apice. Trova pace nella fattoria da lui fondata a Safranbolu, che chiama “casa”.

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“La Démocratie pacifique”, 6 maggio 1849

By altri_articoli, evidenza
Roma, 25 aprile 1849

Caro Signore,

I repubblicani di Francia e d’Italia si batteranno gli uni contro gli altri, o riusciranno a trovare un accordo?
È possibile che la Francia ritrovi il suo ardore bellico solo per cause ingiuste, e non sentiremo, almeno dalla Francia, una di quelle proteste eclatanti che fanno riflettere anche coloro i cui spiriti sono turbati dall’ebbrezza reazionaria? Personalmente, non posso credere che l’espansione di Civitavecchia sia diretta contro la repubblica romana. Il generale Oudinot non è forse un uomo onesto, e se avesse accettato una missione del genere, ci si presenterebbe con meno di 6000 uomini? Si attaccherebbe senza una dichiarazione preventiva, senza proporre condizioni né stabilire un ultimatum? Read More

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