Cambridgeport (Massachusets, U.S.A.) , 23 maggio 1810 – Fire Island (New York, U.S.A.), 19 luglio 1850
Scrittrice e giornalista americana. Viene in Italia per il classico “Grand Tour” europeo. Incaricata dal giornale “New York Daily Tribune” di seguire la critica artistica e letteraria, intende unire “l’utile al dilettevole”. Incontra nel 1847 il marchese Giovanni Ossoli, da cui avrà un figlio l’anno successivo. Mentre lavora al libro “Storia della Rivoluzione Italiana” e si occupa del figlio, si sposta tra Roma, Rieti, L’Aquila, Perugia e Firenze.
Nel 1849 si trova a Roma, dove frequenta Cristina proprio durante gli avvenimenti della Repubblica Romana. Proprio da lei viene nominata “Regolatrice dell’Ospedale Fate Bene Fratelli” e si ritrova a coordinare le cure dei feriti delle battaglie con i francesi.
Il 17 maggio 1850 si imbarca sull’Elizabeth, diretta verso casa, a New York. Dopo il lungo viaggio, proprio in vista del porto di destinazione, il vascello si incaglia e Margaret, il marito ed il figlioletto, perdono tragicamente la vita.
Purtroppo per noi viene perso per sempre anche il libro in lavorazione sulla rivoluzione italiana. Il punto di vista di una americana sarebbe stato sicuramente interessante.
(Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873)
Fu presidente della Repubblica francese dal 1848 al 1852 e Imperatore dei Francesi dal 1852 al 1870.
Probabilmente Cristina l’ha conosciuto a Roma, durante l’esilio di Napoleone con la Madre Hortense de Beauharnais. Rimase in contatto e lo ando’ a trovare anche durante la sua prigionia nel castello di Ham. Ci sono rimaste purtroppo pochissime lettere. Cristina si adiro’ molto con lui a causa del suo schieramento per il Papa e la conseguente “liberazione” di Roma nel 1849.
Segretario della principessa. Probabilmente conosciuto a Carquerainne, vicino a Marsiglia appena dopo la sua fuga dall’Italia del 1830, era stato subito sospettato suo amante dalle spie austriache.
Notaio a Reggio Emilia, era figlio di Vincenzo Bolognini, un colonnello dell’esercito napoleonico impegnato nell’insurrezione delle Province unite. Si era dato il soprannome “Bianchi” per non farsi riconoscere mentre in esilio. A Parigi, il “giovane Bolognini”, con “grossi mostacchi” era sempre in compagnia delle principessa.
Alcuni biografi gli attribuiranno anche la paternita’ della figlia di Cristina, Maria. In realtà, come io stesso ho trovato negli archivi francesi, la principessa si servira’ di lui e della sua nuova moglie solamente per legalizzarla, facendola registrare come figlia loro. Proprio in conseguenza di questo, il Bolognini chiederà grosse cifre di denaro alla principessa, probabilmente come sorta di ricatto o compenso per questo servizio resole.
Amministratore ed amico di Cristina dal 12 ottobre del 1849.
Le amministro’ i suoi possedimenti e i suoi affari per decine d’anni. Fu amico fidatissimo tanto essere nominato tutore della figlia insieme al fratello Alberto, in caso di sua morte prematura.
Fu sindaco di Locate Triulzi.
Apri’ poi una scuola di agraria a Orzinuovi (BS).
Teodoro Döhler (Doehler)
Nato il 14 aprile del 1814 a Napoli. La famiglia si era trasferita da Berlino ( la madre era di Stoccarda) per trovare lavoro, vittima di problemi economici. Il piccolo Teodoro suonava in pubblico già all’età di 6 anni. A dieci anni scrisse “Variazioni sopra l’aria Ich lebe froh und Sorgent” del Sig. Righini. Ad undici : “Variazioni sopra un tema conosciuto di mozart”, a dodici “Fantasia per piano sopra un tema di Pacini”, a tredici, su versi di Metastasio : ” L’ape, duettino per due soprani”.
Estratto da “Ricordi di gioventù – Cose vedute o sapute” , Giovanni Visconti Venosta
Dopo la spedizione del mille, ci fu, com’è noto, quel succedersi d’avvenimenti nelle provincie meridionali, dai quali uscì l’unità d’Italia. Alle gene razioni future la storia parlerà di quei fatti memorabili, snebbiando leggende già formate, e coi documenti ne darà una visione più completa di quella che ne ebbero gli stessi contemporanei.
I prodigiosi avvenimenti che succedevano in Italia vi facevano accorrere in quei giorni uomini politici e giornalisti d’ogni paese, che venivano a ved ervi lo spettacolo d’una nazione che risorge. Parecchi ammiravano, molti rimanevano scettici, e alcuni parevano quasi seccati di ritrovare dei vivi do ve erano abituati a passeggiare tra le ruine e tra i sepolcri.
Marie-Joseph Paul Yves Roch Gilbert du Motier, marchese de La Fayette
Chavaniac, 6 settembre 1757 – Parigi, 20 maggio 1834
Generale e politico francese. Protagonista per decine di anni della scena politica francese, dai tempi della monarchia di Luigi XVI. Chiamato anche “l’eroe dei due mondi” per il suo impegno nella rivoluzione americana al fianco di George Washington, oltre a quella francese. Nel 1830, ormai anziano e casualmente vicino di casa della principessa, le diventa molto amico. Lei lo segue da vicino per i pochi anni che lo separano dalla morte, avvenuta nel 1834. Nonostante la vicinanza delle abitazioni, ci sono rimaste molte loro lettere.
TRATTO DALLA BIOGRAFIA “CRISTINA DI BELGIOJOSO” DI ALDOBRANDINO MALVEZZI, TREVES,1937 :
La leggenda del cadavere nell’armadio
La famosissima storia del cadavere di Gaetano Stelzi ritrovato “imbalsamato” nell armadio di Cristina di Belgiojoso in Locate, non è detto se in quello degli abiti o della biancheria, ha un origine assai umile.
La principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, Gaetano Stelzi, e la leggenda del cadavere imbalsamato.
Ciò che successe veramente..
Siamo nel 1845. Cristina si è ritrovata socia maggioritaria del giornale Gazzetta Italiana pubblicato a Parigi.
Purtroppo le sottoscrizioni per recuperare soldi sono andate malissimo, e gli unici due sono Liszt ed il barone Rothschild, che l’hanno fatto solo una richiesta della principessa.
Il testo che riporto qui sotto proviene dalle pagine che hanno dato inizio alla leggenda del cadavere nell’armadio della principessa.
Il Barbiera aveva raccolto queste dicerie tra la gente. Egli stesso, nella seconda parte del racconto, smentisce ed afferma che tutto ciò che ha detto prima è inverosimile. Purtroppo ormai il danno era stato fatto e le dicerie di paese si erano così allargate a dismisura. La gente a volte preferisce il lato oscuro e negativo delle persone e non si preoccupa di ciò che è reale.
Spero che un giorno o l’altro questa storia abbia termine.
Nato il 20 maggio 1815 ad Albi, in Francia. Morto a Parigi il 16 febbraio 1895.
Amico di famiglia. Grazie a lui Teresa Visconti d’Aragona conosce il futuro marito, sempre di Albi. A lui sono indirizzate molte lettere che esprimono una amicizia sincera. La principessa si fidava dei suoi consigli anche in campo economico. Ferito nel 1859 durante la battaglia di Melegnano, viene accudito dai fratelli Visconti d’Aragona, su richiesta di Cristina che in quel momento si trovava ancora a Parigi.
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Dottore della principessa dal 1841 fino alla sua morte nel 1871.
Nacque nel 1811. Si laureò in medicina nel 1836.
Compì i quattro anni d’assistentato nella clinica del prof. Del Chiappa, a Pavia, poi si recò come medico avventizio a Varese. Quando conobbe la principessa era il primo anno che esercitava liberamente.
(* Milano 4/9/1831 + 1/10/1906). Scrittore e giornalista. Fratello del marchese Emilio (patriota milanese alle Cinque Giornate, collaboratore di Cavour e ministro degli esteri nel 1870). Autore, nei suoi “Ricordi di gioventù” pubblicati nel 1904, di una viva e lucida rappresentazione della società lombarda nella seconda metà dell’ottocento. Era originario della Valtellina.
È stato esecutore testamentario di Alessandro Manzoni.
Pianista celebre nato a Napoli nel 1813, figlio di genitori austriaci.
Amico intimo della principessa. Fu maestro di pianoforte alla Regia Corte di Lucca, protetto dal Duca. Compositore, era il contrapposto di Liszt. Autore di Sei Melodie Italiane per una sola voce e d’altro lavori. A Pietroburgo conobbe una ricca e distinta signora che poi sposò.
Ancora giovane, si spense a Firenze alle 6 della mattina del 21 febbraio 1856. Le sue spoglie furono portate a Mosca, nel cimitero cattolico.
Parere personale, è il vero padre della figlia di Cristina, Maria.
Per maggiori informazioni vi consiglio il libro “Un été à Lucques. Theodor Döhler, un pianista biedermeier alla Corte di Carlo Lodovico di Fabrizio Papi.
Marito di Cristina,
Il matrimonio celebrato nel 1824 durò solo un paio di anni. Al termine, i due ragazzi rimasero in rapporto amichevole ma distaccato. Emilio era noto dongiovanni e non ci si poteva aspettare altro..
Pochi anni dopo Emilio si rifugiò nella villa Pliniana sul lago di Como insieme alla duchessa Anne Marie de Plaisance (nata Berthier). Ci rimase per circa dieci anni, anche dopo la separazione dalla duchessa che si spostò di fronte, a Moltrasio.
Lì morirà nel 1859, in preda al delirio, causato dalla sifilide.
Assistente di Cristina ed Insegnante personale della figlia Maria.
Protagonista della inventata leggenda “macabra” circa la presupposta necrofilia di Cristina. Leggenda smentita egregiamente dal Malvezzi in un articolo del 1935 sulla rivista PAN.
- Le pagine del libro da cui partì la leggenda del “cadavere nell’armadio”
- Come si diffuse la leggenda
- Ciò che successe veramente.
Nato nel 1821. Morto a soli 27 anni, il 16 giugno 1848, a Milano.
Stoccarda 1800-Parigi 1876
Fratello d’un celebre giurista tedesco, riceve una formazione classica a Tübingen dove è nominato professore nel 1826. Venuto a Parigi nel 1824 per apprendere il persiano presso Silvestre de Sacy, rimane in Francia, diviene membro dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres nel 1844, professore di persiano al Collège de France nel 1847. Read More
Pittrice e patriota Milanese
( * Milano 1788 + Corneno (Como) 1859)
Diventa presto allieva dell’incisore Giuseppe Longhi. Vince il premio per il disegno dell’Accademia di Brera- Read More
Nata l’8 giugno 1803.
Amica “parigina” di Cristina.
È a lei che indirizza tutte le lettere poi pubblicate come “Souvenirs dans l’exile”.
Studiò nella scuola cattolica irlandese. È la sorella del conte D’Alton Shee ( Edmond) , compagno di “giochi” del libertino marito Emilio. Read More
(Düsseldorf, 13 dicembre 1797 – Parigi, 17 febbraio 1856)
È stato il maggior poeta tedesco del periodo di transizione tra il romanticismo e il realismo. Heine fu anche un importante filosofo collocato nelle file della Sinistra hegeliana. I suoi versi hanno ispirato molti compositori come Mendelssohn, Schubert, e Schumann. Heinrich Heine visse in un epoca di grandi cambiamenti sociali e politici: la Rivoluzione Francese (1789-99) e le guerre napoleoniche influenzeranno profondamente il suo pensiero. Heine morì a Parigi, dove è vissuto dal 1831 come una delle figure centrali sulla scena letteraria.
(Blois, 10 maggio 1795 – Parigi, 22 maggio 1856)
È stato uno storico francese.
È considerato uno dei maggiori storiografi del romanticismo, padre della moderna teoresi storiografica basata sull’utilizzo di fonti di prima mano, e su ricostruzioni di carattere storiografico scevra da ogni condizionamento politico. La sua attività si concentra soprattutto sulle dinamiche passate che hanno condotto la Francia alle instabilità politiche della rivoluzione del 1789, passando per la restaurazione borbonica fino alla rivoluzione del 1830, sostenuta da Thierry e riconosciuta da questi come il compimento finale di un percorso lungo iniziato nei primissimi secoli successivi alla caduta dell’impero romano e alle conseguenti invasioni barbariche dei territori galloromani ad opera dei Franchi.

Ritratto di Charles Landelle
(Parigi, 11 dicembre 1810 – Parigi, 2 maggio 1857)
E’ stato un poeta e scrittore francese.
Raffinato autore di versi e drammaturgo per il teatro, scrisse un solo romanzo a sfondo autobiografico: è considerato uno dei grandi esponenti del romanticismo francese che si avviava al decadentismo.

Foto di Franz Hanfstaengl, 1858
(Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886).
E’ stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra ungherese. Studiò e suonò a Vienna e Parigi, viaggiò in tutta l’Europa tenendo concerti un po’ ovunque. Fu uno dei grandi virtuosi del pianoforte dell’Ottocento, rivoluzionò la tecnica pianistica e il rapporto tra pubblico ed esecutore. Fu legato a Frédéric Chopin da amicizia e stima. Nel 1865 divenne abate nella Chiesa cattolica.
Il 31 marzo 1837 Sigismund Thalberg e Franz Liszt si “scontrarono” per il titolo di miglior pianista di Parigi. Cristina organizzò lo “scontro” a titolo di beneficienza per gli esiliati italiani a Parigi che le chiedevano costantemente aiuti. Ordinò in seguito un’opera collettiva su variazioni sulla “Marcia dei Puritani” di Vincenzo Bellini, famoso compositore scomparso poco più di un anno prima. Invitò sei pianisti : Liszt, Thalberg, Pixis, Henri Herz, Czerny et Chopin. Crearono così questo omaggio del mondo musicale parigino che si chiamò “Hexaméron” che Liszt scherzosamente chiamava “opera mostruosa”. Fu suonato parecchie volte ed è ancora oggi eseguito da grandi pianisti.
Nato ad Aix en Provence l’8 maggio 1796. Morto il 24 marzo 1884. Fu amico di Thiers; consigliere di stato, direttore degli archivi al ministero degli affari esteri sotto Luigi Filippo.
Laureato all’Academie des Inscriptions a 24 anni, redattore del Consitutionnel, al Courrier francais, alla Revue des deux mondes, al Journal des savants, uno dei fondatori del National. Sottoscrisse alla protesta contro la legge sulla stampa. Scrisse l’Histoire de la Revolution, fu membro dell’Academie des Sciences morales et politiques alla sua constituzione nel 1832 e ne divenne secretaire perpetuel nel 1836. Read More